Save the Date! La Trattoria Alla Baracca di Casale (VI) domenica 22 ottobre organizza la Festa d'Autunno al campo sportivo di San Pietro Intrigogna, l'evento per la raccolta fondi di due defibrillatori a uso pubblico per i quartieri di Casale e San Pietro Intrigogna. L'evento inizierà alle 15.00 con musica e attività per i più piccoli. Dalle 16.00 il campo da calcio sarà disponibile per giocatori provetti che vorranno giocare a calcetto! Musica di DJ Lele fino alle 20. E poi ancora musica con la SSB Sixty Seventy Band. Ci sarà anche un mercatino e nel caso ti venisse un languorino troverai hamburger, bruschette, pizza... e birra!
Appuntamento il 18 ottobre alle ore 20 presso il Ristorante Ai Canonici di Barbarano Mossano (VI) per una serata speciale a base di risotti. La spumeggiante Stefania propone un gustoso menù:
Esclusiva serata con tutte le bollicine a metodo classico di Pommery Champagne per gli amanti del pesce crudo a Padova, al Ristorante Radici che sarà presto presentato nella nuova Guida Ristoranti Che Passione. Anticipiamo questa serata per la qualità del menù e del pesce, a cominciare dal carpaccio di capasanta, estratto di mela verde, caviale e pesto di salicornia, abbinato al Blanc de Blanc Apanage Maison Pommery. Segue lo spaghetto con bisque, gamberi rossi e limone nero, in degustazione ci sarà il più intenso Brut Apanage Maison Pommery. Risotto allo Champagne, scampo, lime e finocchio marino, abbinato al Blanc de Noirs Apanage Maison Pommery. Per continuare col guazzetto di mare crudo e cotto ricciola avvolta in alga kombu, semisfere di zucchine, finocchio marinato, cozze e dashi caldo allo zenzero, con l'eccezzionale Cuvée Louise 2005 Extra Brut Maison Pommery. Per concludere in dolcezza la lemon curd e meringa abbinata al Royal Blue Sky Demi-Sec Maison Pommery. Una serata davvero sublime col nuovo Chef che potrete conoscere nel corso della serata. Vedremo se tutto lo staff si meriterà il vostro battimani finale con la piccola pasticceria del nuovo Radici... noi non ne abbiamo dubbio alcuno! Evento su prenotazione a 100 € con pochi posti rimasti allo 049 232 0525 perciò affrettatevi...
Alessandro Seminara è lo chef patron del ristorante Ca’ Vin di Riese Pio X, situato al numero 52 di Via Cendrole: originario di Brindisi, ha aperto il cuore al Veneto e in particolare al territorio trevigiano, trasferendosi nella Marca per inaugurare il proprio locale in compagnia di due soci. Una quindicina d’anni fa nasce così Ca’ Vin, un’avventura che combina le radici pugliesi agli ingredienti del Nord-Est, in un connubio che stuzzica l’appetito già a partire dalla lettura del menu.
«Alessandro, ci racconteresti com’è iniziata la tua carriera?»
«Il mio percorso parte dall’istituto alberghiero e prosegue sul campo. Sono stato chiamato qui in Veneto tramite la scuola alberghiera di Castelfranco, per un’esperienza che doveva essere temporanea ma che si è prolungata nel tempo, complice anche la bellezza di questa regione: qui ci sono il mare, la montagna, il paesaggio è ricco e vario, non manca niente. Mi è sempre piaciuto mescolare elementi diversi tra loro nelle mie preparazioni: quando viaggio cerco sempre di imparare il più possibile, di chiedere ricette e tradizioni da aggiungere al mio bagaglio personale, non soltanto per deformazione professionale ma anche perché sono genuinamente curioso, per natura. Penso farei lo stesso anche se non fossi un cuoco».
«Quali piatti proponi nel tuo menu?»
«In questa stagione reintroduciamo fra le portate il nostro tegamino, un piatto presente fino alla primavera (ovviamente preparato con ingredienti diversi a seconda della stagione). Iniziamo a prepararlo con funghi misti, una fonduta di Morlacco che proviene da un vicino caseificio o direttamente da una malga sul Monte Grappa, ed infine con la pancetta al pepe. Al momento usiamo un capocollo di Martina Franca, presidio Slow Food, per confezionare un antipastino freddo in cui mettiamo una zucca in agrodolce e una burratina affumicata, ma oltre ai piatti stagionali abbiamo una selezione di classici che rimane tutto l’anno in menu… Anche perché se provassimo a toglierli ci verrebbero chiesti a prescindere! Tra questi ci sono il tris di carpacci di pesce, gli spaghetti all’astice, il nostro risotto della casa, oppure ancora la tagliata di tonno alla piastra con semi di sesamo».
«Che cos’ha di particolare il risotto Ca’ Vin?»
«Il nostro risotto è fatto con la salsiccia e un Cabernet delle colline asolane, è cotto quasi interamente nel vino e per questo assume un sapore deciso ed un colore intenso: le ordinazioni calano soltanto nel pieno del caldo estivo. In più, questo risotto ha fatto innamorare anche Riccardo, il fondatore della Guida Ristoranti Che Passione!
Per tornare ai piatti autunnali, un altro consiglio per il cliente potrebbe essere il nostro stufato di musso cotto a bassa temperatura ed in sottovuoto: a settembre infatti si celebra il Palio dei Mussi qui a Riese, e come piatto tipico della festa viene servito lo spezzatino d’asino. Ci siamo ispirati a questa ricetta e l’abbiamo modernizzata per proporne una nostra versione».
«Hai invece un piatto del cuore di cui condividere la storia?»
«Dal momento che mi hai detto di vivere a Vicenza, mi viene in mente la polenta con il baccalà: una signora anziana per un intero mese si è confrontata con me perché arrivassi a prepararle questo famoso piatto vicentino nel modo in cui lo prediligeva, me lo portò addirittura già pronto all’interno del locale! Mi disse che, se non avessi capito come replicarlo, mi avrebbe insegnato di persona come cucinarlo: lo fece sul serio. Da allora cuciniamo anche questa tipicità, che sarà sempre legata alla memoria della signora Giuliana anche se lei non è più tra noi.
Un altro piatto – o meglio, un altro ingrediente – nostalgico dal mio punto di vista è il riccio di mare. Quand’ero piccolo, infatti, al posto che portarmi a sentir messa come promesso ai miei genitori, mio nonno mi portava a mangiare questa specialità al mercato del pesce. Si tratta di un cibo difficile da introdurre in menu, eppure ora abbiamo clienti che vengono a trovarci solo per assaggiare i nostri ricci! Per me sono l’essenza del sapore del mare».
«A proposito di mare: come commenteresti l’argomento-trend del granchio blu? Ha avuto qualche impatto sulla tua vita lavorativa?»
«Ti dirò, volte mi capita di accorgermi che certe richieste dei clienti sono influenzate proprio dai social o dai media in generale. Quello che fa tendenza online si rispecchia nel modo di porsi di alcune persone, che risultano spesso poco informate: ad esempio, chiedere scampi ed aragoste e pretendere di spendere poco non è ammissibile, mentre ci sono piatti di pesce meno costosi su cui puntare se si apprezzano quei sapori. Il granchio blu tutto sommato rientra in quest’ultima categoria e il suo consumo va a vantaggio del controllo di una popolazione invasiva nelle nostre acque, dunque ben venga la fama che ha guadagnato nell’ultimo periodo.
La riflessione che mi interesserebbe fare riguarda però l’assenza dai menu di opzioni diverse dalle varietà ittiche della grande distribuzione (il salmone per fare un esempio su tutti). Quest’abitudine purtroppo costringe ad allevare intensivamente poche specie troppo richieste, ed è difficile intervenire per cambiare le richieste del mercato. Un amico biologo ha smesso di mangiare pesce dopo aver visto com’erano condotti alcuni allevamenti, per questo noi ci rivolgiamo soltanto a realtà virtuose per acquisire la materia prima che lavoriamo. Va da sé che per la carne adottiamo le stesse precauzioni, valutandone attentamente la provenienza».
«Una curiosità per concludere la nostra conversazione: il profilo di Ca’ Vin segue l’account del divulgatore Dario Bressanini, chimico noto per aver scritto numerosi libri come “La Scienza della Carne”, “La Scienza delle Verdure”, “La Scienza della Pasticceria”. Ti hanno dato spunti interessanti per la tua professione?»
«Seguo l’account di Dario per simpatia e perché spazia tra moltissimi argomenti, non solo legati alla preparazione di vari cibi (pensa a “La Scienza delle Pulizie”, per citare la stessa serie). Mi piace perché indaga da un punto di vista obiettivo i vecchi rimedi della nonna, spiegando perché non sempre siano efficaci. Apprezzo il fatto che dia informazioni alla portata di tutti, con un linguaggio comprensibile e scorrevole. Diciamo che nel mondo della ristorazione alcuni procedimenti sono resi più semplici dall’adozione di macchinari e attrezzature che la massaia non può avere in casa, sonde, roner, controlli della temperatura più certosini, ma con le giuste accortezza si possono produrre risultati tutto sommato simili anche senza il dispiegamento di tecnologia che si ha in ristorante. Dopotutto, sono un cuoco anche a casa, tra amici mi capita di cucinare e di non avere a disposizione l’equipaggiamento che avrei al Ca’ Vin: qualche trucco in più in queste circostanze può servire, anche a stupire i commensali.
Mi piace pensare che Dario e altri divulgatori possano ispirare e istruire giovani chef meglio dello scintillante mondo degli show televisivi dove il cuoco ha una divisa immacolata, sta lontano dai fornelli e non mostra molto della propria professionalità. Io sono il primo a lavorare e nella vita reale nel 90% dei casi il capocuoco non se ne sta con le mani conserte a guardarsi attorno e dare ordini. Per non essere frainteso: l’immagine che la TV dà del mio lavoro aiuta a renderlo appetibile per molte persone e di questo sono grato al piccolo schermo, ma rischia anche di illudere, di presentare situazioni poco concrete. Ritengo che il mio lavoro sia bello così com’è, con i suoi pregi e i suoi difetti, con la soddisfazione di vedere felice il cliente, di parlare con le persone e ricevere una critica costruttiva. Quell’ “è buono, ma…” detto dalla signora Giuliana porta a migliorarsi nel tempo, in fin dei conti, a trovare stimoli e sfide da superare».
Per conoscere di persona la cucina di Alessandro Seminara vi invitiamo dunque a recarvi in località Spineda a provare una o più portate del ricco e goloso menu di Ca’ Vin, ricordandovi di lasciare una recensione sul nostro sito!
Intervista a cura di Chiara Tomasella
Lorenciotto ritorna al Castello di Bevilacqua (VR) il 13 ottobre con "Le Donne del Casanova", una cena che combina teatro e cucina dal sapore afrodisiaco del XVIII secolo, offrendo un'esperienza unica in un'ambientazione d'epoca. Durante la serata, attori interpreteranno emozionanti scenette amorose, mentre i partecipanti si delizieranno con piatti preparati con ingredienti afrodisiaci, per rendere l'esperienza ancora più sensuale e coinvolgente. La cucina propone:
Tornano molte date disponibili dopo il successo estivo, per la visita animata di Giotto nella Cappella della Scrovegni di Padova, fantastica è dire poco! Sempre di martedì e giovedì, alle ore 19.20 e alle ore 20.40: inizia con 20 minuti nel cortile antistante, continua con un turno di 20 minuti nella Cappella degli Scrovegni e si conclude con altri 20 minuti all’aperto nel Chiostro della magnolia. Le numerose richieste e le opzioni da parte di gruppi organizzati hanno già in parte riempito i posti disponibili, pertanto Vi segnaliamo le date ancora libere con massimo 25 persone per appuntamento a Settembre: Martedì 12, Giovedì 14, Martedì 19, Giovedì 21, Giovedì 28 e infine Giovedì 5 ottobre. Programma dettagliato e Info.
Diventa Sommelier AIS con i corsi in partenza a settembre: 3 livelli di formazione con 35 corsi diffusi capillarmente in tutto il Veneto, vedi l'elenco completo sul sito www.aisveneto.it. Gianpaolo Breda, presidente di AIS Veneto, dichiara che lo scopo dei corsi è formare i comunicatori del vino. Ogni anno i corsi si rinnovano seguendo l’evoluzione del panorama vitivinicolo per dare ai futuri sommelier gli strumenti più idonei per affrontare le sfide del futuro. Attraverso i nuovi corsi di formazione l'obiettivo è offrire ai soci e ai nuovi iscritti più opportunità per vivere e conoscere il territorio. Ricordiamo che a tutti i soci di della Guida Ristoranti Che Passione verrà riservato uno sconto del 10%.
In occasione del suo decimo anno di attività a sostegno delle persone intolleranti al lattosio, l'Associazione Italiana Latto Intolleranti, conosciuta come AILI, approda al Ristorante Le Querce della Famiglia Zago, dove venerdì 29 Settembre alle 18.30 si svolgerà un evento tra formazione e gusto dedicato all'Intolleranza al Lattosio. L'evento non poteva che svolgersi a Le Querce, l'unico ristorante in Veneto a rientrare contemporaneamente nei circuiti promossi dall'Associazione Italiana Celiachia e dall'Associazione Italiana Latto Intolleranti. Da diversi anni, questo locale propone un menù gluten & lactose free al fine di permettere a coloro che presentano particolari esigenze alimentari di vivere un pasto in totale sicurezza. Un incontro tra formazione e gusto, un'opportunità per tutti coloro che presentano i sintomi dell'Intolleranza al Lattosio di eliminare ogni dubbio, condividere esperienze e costruire una consapevolezza più solida, ma anche di assaggiare prodotti locali senza lattosio e di gustare una cena in totale serenità. Locale selezionato dalla Guida Ristoranti Che Passione. Prenotazione obbligatoria. Costo del buffet 18 euro a persona. Per info e prenotazioni contattare contattare info.ristorantelequerce@gmail.com - associazioneaili.it
Salutiamo l'estate, e diamo il benvenuto all'autunno con una degustazione tutta particolare, studiata ad hoc per immergervi nell'affascinante mondo della birra che sempre più in questi ultimi anni si è fatta presente anche nelle tavole gourmet. Ecco la proposta culinaria del ristorante San Marco di Arcole (VR) di giovedì 28 settembre:
Un viaggio nei segreti della griglia e dei suoi sapori, con la maestria dello Chef Renato Rizzardi presso La Locanda di Piero, giovedì 28 settembre con abbinamento a 5 vini. Degusterete: