Regalati o regala una fuga da sogno per un anniversario, un compleanno, o un'occasione speciale presso il romantico Castello di Bevilacqua a Bevilacqua (VR). Ecco il regalo perfetto:
Incontrare Mariana significa essere avvolti da un turbine di entusiasmo ed energia.
Genuina, solare e propositiva, l’executive chef del ristorante La Posata Bianca sa conquistare e incantare ogni visitatore con i suoi modi spigliati e appassionati, stupendo i commensali tanto con il suo brio quanto mettendo in tavola piatti eccezionali sia per l’occhio che per il palato.
Nata a Bucarest nel 1986, Mariana si trasferisce in Italia diciotto anni più tardi, innamorandosi della cucina locale grazie ad un piatto gourmet di spaghetti al pomodoro: una porzione perfetta che le rimane tutt’oggi nella mente e nel cuore. Poco più tardi si avvicinerà al mondo della ristorazione, lavorando come lavapiatti e inaugurando così un percorso di carriera velocissimo e brillante.
Prima di qualsiasi domanda, però, Mariana mette davanti a sé il proprio staff, presentandoci con orgoglio i propri collaboratori Elena Cirilli e Karim Salah, che con lei svolgono un tirocinio d’eccellenza.
Elena, Karim: com’è lavorare accanto a Mariana?
In cucina c’è un’atmosfera serena e distesa. In altri luoghi di lavoro la frenesia prende il sopravvento, si alzano i toni, è facile arrabbiarsi gli uni con gli altri e trovare all’ordine del giorno scontri e conflittualità. Qui, invece, fare un errore significa imparare e trovare sempre un confronto pacato per poter migliorare.
Le tensioni servono soltanto a creare caos, mentre la cucina per Mariana è un vero e proprio laboratorio di chimica, da mantenere pulito e ben organizzato perché tutto fili liscio. Le preoccupazioni della vita di tutti i giorni devono rimanere fuori dalla porta del ristorante, non devono pesare sul cliente: chi entra qui deve trovare un ambiente in cui rasserenarsi e stare bene, anche quando le giornate dello staff non sono le migliori! Questo è possibile solo se chi gestisce la cucina mantiene la calma e risolve gli imprevisti senza trasformarli in sensi di colpa per chi sbaglia.
Qui alla Posata Bianca ci sentiamo come una piccola famiglia che accoglie i commensali con ospitalità.
E Mariana è una mamma anche nel vero senso del termine. Quant’è difficile conciliare l’attività lavorativa con la vita privata, per te?
Molto. Avrei bisogno di giornate lunghe quaranta ore per poter fare davvero tutto come vorrei.
Sapendo che un giorno ne dura ventiquattro, però, mi organizzo per non perdere nemmeno un secondo del mio tempo. Quando una giornata finisce, ho bisogno di sentire che mi ha lasciato qualcosa dentro, che è stata piena e soddisfacente: solo così mi sento appagata. I miei ritmi sarebbero insostenibili per altre persone, ma per me sono una continua linfa di vita.
Edoardo, mio figlio, a volte mi chiama “chef” al posto che “mamma”, a testimonianza del fatto che la mia professione entra spesso e volentieri tra le mura di casa, e all’inizio della mia carriera monopolizzava forse i miei orizzonti. Adesso, a 36 anni, penso che ciascuno si debba concedere delle gratificazioni che vadano oltre il lavoro, per trovare compiacimento anche in altri campi e tornare con più grinta in cucina o a casa, senza perdere le opportunità che ci dà il mondo.
Adoro viaggiare, sperimentare nuovi sport, partecipare ad eventi di degustazione, ballare il valzer viennese e insegnare la buona cucina: penso a ciascuna di queste attività come ad un ingrediente con cui “preparo” la mia vita. Un solo sapore sarebbe monotono, no?
Assolutamente. Ti sei mai sentita invidiata per i numerosi traguardi raggiunti?
Sì, mi è successo talvolta. È importante però dare peso soltanto al parere delle persone che stimiamo, che ci spingono a ripensare a quello che facciamo con uno spirito costruttivo: sarebbe inutile dedicare attenzione a chi non la merita. Ci sono persone che vedono soltanto la superficie e non considerano gli sforzi fatti per trovare il giusto equilibrio e arrivare ad essere in sintonia con i propri ritmi, forse da questo nasce l’invidia.
Se dovessi dare un consiglio ad un giovane chef, probabilmente lo inviterei a costruirsi la sua strada, a non aspettarsi da terzi una gratificazione ma a spendersi per creare da sé un modo per sentirsi appagato e realizzato. Le altre soddisfazioni arriveranno di conseguenza.
Per concludere l’intervista vorrei chiederti: quali sono state le tue più grandi soddisfazioni in campo professionale?
Potrei citarti il trofeo vinto al concorso della Federazione Italiana Cuochi, ma i traguardi più importanti per me riguarderanno sempre i rapporti umani. Veder tornare turisti che da ogni parte d’Italia e del mondo raggiungono le terme di Abano e visitano di nuovo La Posata Bianca vale moltissimo per me, significa avergli lasciato un ricordo positivo e un’emozione nell’animo.
Due anni fa, poi, ho avuto il piacere immenso di incontrare di persona Nadia Santini, chef stellata del ristorante mantovano Dal Pescatore. Sono stata a mangiare nel suo locale insieme ai miei figli e potermi confrontare con un’altra donna chef è stato preziosissimo: per me lei è un modello inimitabile, sia nell’ambito lavorativo che per le doti umane. Se mai dovesse arrivare una stella Michelin anche a me, desidererei soltanto rimanere la Mariana Epure che sono adesso, mantenere la semplicità e la dolcezza che ho visto in Nadia quel giorno.
Sappiamo già che sarà così. Grazie per il tuo tempo e… Consigliamo ai lettori una visita alla Posata Bianca per conoscere di persona la tua cucina.
Intervista a cura di Chiara Tomasella
Una serata d'estate in barca nella Laguna di Venezia... con il ristorante La Tavernetta di Eraclea! Vivi il fascino della Laguna veneziana da una posizione esclusiva, ecco i dettagli del programma: Domenica 31 luglio partenza da Portegrandi alle 18.30 con destinazione Burano, discesa dalla barca di un'ora circa e ripartenza verso piazza San Marco dove potrete apprezzare tutto il fascino di Venezia al tramonto. Vi ricordiamo che a Portegrandi è disponibile un parcheggio gratuito dove potete lasciare le vostre auto. Aperitivo e cena a buffet con servizio catering curato dal ristorante La Tavernetta. Per tutti i dettagli e le info chiamare allo 0421 316091. Locale selezionato dalla Guida Ristoranti Che Passione. Costo dell'evento: 70 euro per gli adulti e 30 euro per i bambini fino a 12 anni. Visto il numero limitato di posti vi invitiamo a prenotare il prima possibile.
Lo chef Federico Zambon insieme allo staff del Camaleonte di Alonte ci propongono una bella degustazione di mare per giovedì 28 luglio alle 20:00, per il ciclo Cama de Gusto, la serata Bollicine d'aMare. Menù:
Preparatevi a un evento indimenticabile organizzato da AIS VENETO, partner della Guida Ristoranti Che Passione. Lunedì 25 luglio presso il Porto Turistico di Bardolino (VR) potrete vivere un’emozionante serata sull’antico veliero San Nicolò tra le sponde del lago di Garda: un’elegante degustazione, un tour panoramico e un aperitivo al tramonto accompagnato da specialità culinarie. Il piacere di stare insieme in un ambiente originale accarezzati dalla brezza estiva. Ecco il programma della serata:
Un evento raro la birra abbinata al pesce, se poi la prima è una selezione dell'Abazia De Malonne e il secondo quello dei Navigli di Padova, capirete che il livello sarà altissimo, giovedì 21 giugno alle 20:30. Menù:
Una serata da non perdere per tutti gli amanti del pesce azzurro! Siamo lieti di invitarvi al Sardea Parti venerdì 15 luglio dalle 20:30 all'Antica Trattoria Al Bosco di Saonara (PD). Di seguito il ghiotto menu:
Una serata irripetibile per gli amanti delle bollicine, tanto che le bollicine più esclusive saranno sorteggiate: Dom Perignon, Krug Grande Cuvée, Bolliger La Grande Anne 2014 e Charles Heidsieck 2006. Venerdì 15 luglio il Fuel di Prato della Valle si trasferirà alla Trattoria Al Sasso sui Colli Euganei per seguire solo 8 tavoli, 6 persone a tavolo, con una bottiglia di Champagne a testa tra: Salomon, Thierry Massin, Philipponat N.D., Pannier, Andre Clouet G. R. Menù degustazione dello chef Edoardo Caldon con Lucio, per tutti a 120 euro con prenotazione allo 049 992 5073 - 348 707 1918.
Una serata conviviale di beneficenza, sulle orme della storia della gastronomia, d'ispirazione veneta rinascimentale con gli "Amici del Merli Cocai", martedì 5 luglio al Ristorante Ca' Nardello. Quanto raccolto sarà interamente devoluto a Padre Michael Daniels Missionario in Guinea Bissau. Cena guidata dal mitico Otello Fabris, con la partecipazione straordinaria di Mario Santagiuliana, presidente emerito della Federazione Italiana delle Confraternite Enogastronomiche. Degusteremo questo originale menù:
L’arte della macelleria affascina Marco Verza sin da quando aveva dodici anni: lo chef, titolare della macelleria-ristorante “Le Carni Borsea” di Rovigo, si riconosce tutt’oggi nell’entusiasmo giovanile con cui aiutava il fratello in negozio, facendosi insegnare i segreti, la storia e le particolarità di ogni taglio presente sul bancone.
Una cosa, però, non si può imparare ma soltanto possedere: la creatività, una dote che nasce dalla passione e dall’amore per ciò che si fa, da un’energia interiore che ispira e guida la fantasia.
Se qualcuno si rivolgesse a te chiedendoti quali siano le basi per svolgere il tuo mestiere, che cosa gli risponderesti?
Sicuramente gli direi che la trasformazione della carne permette di creare cose straordinarie. Non credo ci siano delle vere e proprie basi da avere in mente, secondo me un bravo cuoco deve saper dare un senso a tutto ciò che tocca, come fosse una sorta di re Mida dell’arte culinaria. Avere una forte motivazione e il senso della bellezza sono forse gli ingredienti fondamentali per riuscire a stupire con i propri piatti, il resto viene con il tempo e con l’esperienza.
Il consiglio migliore, comunque, sarebbe quello di tenere sempre viva la voglia di imparare, anche dai propri clienti. Se si ascoltano i visitatori e si conoscono a fondo i prodotti si può migliorare passo passo, relazionandosi con i propri colleghi e – perché no – con la propria famiglia.
La tua famiglia ha giocato un ruolo chiave nella tua formazione?
I miei genitori provengono da ambiti diversi da quello della ristorazione, ma si può dire che mi abbiano dato una certa impronta. Il mio box da piccolino era il cassone delle “spezzanelle” del grano di mio padre, che era figlio di mugnai; mia madre invece aveva un negozio di articoli vari. In qualche modo penso di aver assorbito l’atmosfera d’attività che permeava la casa, ancor più quando, sempre da ragazzino, aiutavo mio fratello maggiore – Alfredo – nella sua macelleria.
Oggi come negli ultimi trent’anni, invece, trovo una compagna di vita e di lavoro in mia moglie, Vania Brevigliero, che mi supporta nell’innovazione e nella continua evoluzione del menu e delle preparazioni.
Poco fa hai menzionato l’importanza del rapporto con i clienti: ci sono stati episodi particolari sotto questo aspetto, alle Carni Borsea?
Mi viene in mente un fatto accaduto qualche tempo fa: a sorpresa mi è stato raccontato che un ristoratore di Ferrara ha deciso di aprire il proprio locale dopo essere stato cliente del mio. Mi ha lusingato e stupito scoprirlo, non capita tutti i giorni di avere questo tipo di influenza!
Al di là di questo, sono convinto che sia sempre molto importante dialogare con chi siede a tavola, per capire le esigenze di ogni persona e trovare una strada per soddisfarle. Prendi ad esempio la carne al sangue: non a tutti piace come grado di cottura, ma si può suggerire sempre un compromesso per avvicinare la persona diffidente ad un sapore nuovo, per farle provare una morbidezza che altrimenti andrebbe persa.
In un secondo momento, eventualmente, si può consigliare un prodotto alternativo, che non richieda quel tipo di cottura, perché mangiare al ristorante non deve mai trasformarsi in una forzatura. Avere il coraggio di provare cose diverse aiuta ad ampliare la propria conoscenza del mondo gastronomico, ma non è affatto obbligatorio e non deve creare disagio. Venire qui dev’essere un piacere.
Assolutamente. Fra l’altro, uno degli obiettivi della macelleria Le Carni Borsea è quello di consegnare al cliente prodotti pronti a cuocere, facili e veloci da preparare: una coccola per chi è di fretta ma non vuole rinunciare al gusto.
Esatto. I nostri involtini, gli hamburger farciti di verdure di stagione, gli arrosti o la faraona ripiena richiedono tempo per essere realizzati, tempo che modernamente è difficile investire nella cucina di casa. Andare in macelleria permette di godersi queste chicche anche in una pausa pranzo risicata, ed è un servizio di cui approfittare.
Colgo l’occasione per invitare le persone a non prendere l’abitudine di stipare i congelatori di carne: è meglio recarsi più spesso in negozio e acquistarne un po’ meno, sia per ridurre i consumi e gli sprechi sia per meglio apprezzare la freschezza dei prodotti. Noi vi aspettiamo sempre a braccia aperte.
Intervista a cura di Chiara Tomasella