Poco distante dal Ponte di Rialto, in Calle del Teatro, dietro all’odierno Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”, c’è un ristorante le cui memorie storiche narrano le sue squisitezze già ai primi del ‘700. Qui dove “il tempo non conta più”, la famiglia Stanziani ha sapientemente tramandato la tradizione e la passione per l’accoglienza. Con “un po’ di charming” direbbero, con Domenico che ha affiancato per tanto tempo il padre Alessandro. Lui era un “cuoco” ha sempre tenuto a precisare, anche quest’estate di fronte a noi, perché “di chef ce ne sono tanti, ma di cuochi siamo rimasti in pochi”.
Grande professionalità e cortesia, Domenico ed i suoi collaboratori ben rappresentano l’alta cucina veneziana, fatta di concretezza e materie prime selezionate. L’ambiente interno è davvero suggestivo, pieno di opere d’arte e sculture, perché questo è il punto di ritrovo per artisti, critici d’arte, scrittori, associazioni culturali, attori, ecc… “De Chirico amava il tacchino. Me ne disegnò uno sul tovagliolo”. Si torna in questo locale per la cucina e la compagnia, come fonte di ispirazione, un “open table, vero e proprio. La tavola dell’oste.” Una volta alla settimana il cuoco si siede ancora a tavola con gli amici, gli affezionati. Un ristorante aperto dalle undici a mezzanotte, “senza soluzione di continuità” tutte le proposte del menù, perché agli amici si apre sempre! Abbiamo forse bisogno di raccomandarvi i piatti?! Tradizione e territorio, passione e professionalità.
(Citazioni dal libro “Open Table” di Alessandro Stanziani con Claudio Nobbio – La Toletta Edizioni)
Riccardo consiglia
- Schie con polenta o l’antipasto di pesce alla veneziana con la granseola nella sua scorza
- La chitarrina fatta in casa all’agnello o gli spaghetti in “camicia nera” al nero di seppia
- Gli spaghetti con i “caparozzoli” o il rombo del “Colombo” con olive, capperi e asparagi
- Frittura reale di pesce con verdure fritte o fegato di vitello alla veneziana con polenta
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Interni: 200 / Esterni: 150