In fondo al vicolo cieco di San Pietro Incarnario, ci si imbatte nel palazzo di Cà Rezzonico, con le sue vetrate a trifora in stile gotico veneziano che oggi ospitano il ristorante. Eleganti sale al tempo stesso intime, in un susseguirsi di originali ambienti con distinti arredi e propria identità in cui nulla è lasciato al caso.
La cucina è condotta da Corinna Darì e Andrea Gasbarro, con piatti rivisitati che partono da ingredienti locali per venire innovati, ad esempio le capesante sono al Durello e servite con tapioca croccante ed aneto. Originale il bao al vapore, con guancia di tonnorosso Balfegò “pulled” e il suo cuore cotto come un fegatino di pollo, semi di senape in agro e capperi canditi. Tra i primi provate i ravioli ripieni al brasato di manzo, il suo jus, fonduta al grana Opera e pepe bianco tostato. Tra i piatti veneziani tradizionali le seppioline in nero di Corinna con polenta mais Biancoperla. Tra le carni provate il carrè di agnello cotto intero a bassa temperatura e poi servito al giusto rosa, demi-glace al Dragoncello e cuore di carciofo alla giudia. Ci sono sempre piatti vegetariani, come l’arrosto di sedano rapa, angelica e topinambur alla nocciola trilobata gentile delle Langhe o la melanzana arrosto, saor di cipolla, pinoli tostati e olio Evo profumato all’alloro.
In sala la cortesia di Giuliano vi conquisterà, chiedete consigli sulla stagionalità dei piatti e l’abbinamento con la nutrita carta vini da tutta Europa, anche con vini naturali bio.
Riccardo consiglia
- Battuta di Garronese, finto pil pil di midollo,tuille alla nocciola e olio al timo
- Tubetti di pasta, patate e bisque di grancho blu, ‘nduja e cozze di Scardovari
- Ricciola con veloutè al vermuth bianco e caviale affumicato di aringa e spinacina
- Tagliatella di seppia fiammata, il suo inchiostro, crema di pomodoro arrostito
- Tiramisù 2.0 o il tortino al pistacchio con caramello salato e lampone ghiacciato
PROMO NON VALIDE
Festività, San Valentino, Vinitaly e Marmomac
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Interni: 60 / Esterni: 60