Intervista a Marco Verza
L’arte della macelleria affascina Marco Verza sin da quando aveva dodici anni: lo chef, titolare della macelleria-ristorante “Le Carni Borsea” di Rovigo, si riconosce tutt’oggi nell’entusiasmo giovanile con cui aiutava il fratello in negozio, facendosi insegnare i segreti, la storia e le particolarità di ogni taglio presente sul bancone.
Una cosa, però, non si può imparare ma soltanto possedere: la creatività, una dote che nasce dalla passione e dall’amore per ciò che si fa, da un’energia interiore che ispira e guida la fantasia.
Se qualcuno si rivolgesse a te chiedendoti quali siano le basi per svolgere il tuo mestiere, che cosa gli risponderesti?
Sicuramente gli direi che la trasformazione della carne permette di creare cose straordinarie. Non credo ci siano delle vere e proprie basi da avere in mente, secondo me un bravo cuoco deve saper dare un senso a tutto ciò che tocca, come fosse una sorta di re Mida dell’arte culinaria. Avere una forte motivazione e il senso della bellezza sono forse gli ingredienti fondamentali per riuscire a stupire con i propri piatti, il resto viene con il tempo e con l’esperienza.
Il consiglio migliore, comunque, sarebbe quello di tenere sempre viva la voglia di imparare, anche dai propri clienti. Se si ascoltano i visitatori e si conoscono a fondo i prodotti si può migliorare passo passo, relazionandosi con i propri colleghi e – perché no – con la propria famiglia.
La tua famiglia ha giocato un ruolo chiave nella tua formazione?
I miei genitori provengono da ambiti diversi da quello della ristorazione, ma si può dire che mi abbiano dato una certa impronta. Il mio box da piccolino era il cassone delle “spezzanelle” del grano di mio padre, che era figlio di mugnai; mia madre invece aveva un negozio di articoli vari. In qualche modo penso di aver assorbito l’atmosfera d’attività che permeava la casa, ancor più quando, sempre da ragazzino, aiutavo mio fratello maggiore – Alfredo – nella sua macelleria.
Oggi come negli ultimi trent’anni, invece, trovo una compagna di vita e di lavoro in mia moglie, Vania Brevigliero, che mi supporta nell’innovazione e nella continua evoluzione del menu e delle preparazioni.
Poco fa hai menzionato l’importanza del rapporto con i clienti: ci sono stati episodi particolari sotto questo aspetto, alle Carni Borsea?
Mi viene in mente un fatto accaduto qualche tempo fa: a sorpresa mi è stato raccontato che un ristoratore di Ferrara ha deciso di aprire il proprio locale dopo essere stato cliente del mio. Mi ha lusingato e stupito scoprirlo, non capita tutti i giorni di avere questo tipo di influenza!
Al di là di questo, sono convinto che sia sempre molto importante dialogare con chi siede a tavola, per capire le esigenze di ogni persona e trovare una strada per soddisfarle. Prendi ad esempio la carne al sangue: non a tutti piace come grado di cottura, ma si può suggerire sempre un compromesso per avvicinare la persona diffidente ad un sapore nuovo, per farle provare una morbidezza che altrimenti andrebbe persa.
In un secondo momento, eventualmente, si può consigliare un prodotto alternativo, che non richieda quel tipo di cottura, perché mangiare al ristorante non deve mai trasformarsi in una forzatura. Avere il coraggio di provare cose diverse aiuta ad ampliare la propria conoscenza del mondo gastronomico, ma non è affatto obbligatorio e non deve creare disagio. Venire qui dev’essere un piacere.
Assolutamente. Fra l’altro, uno degli obiettivi della macelleria Le Carni Borsea è quello di consegnare al cliente prodotti pronti a cuocere, facili e veloci da preparare: una coccola per chi è di fretta ma non vuole rinunciare al gusto.
Esatto. I nostri involtini, gli hamburger farciti di verdure di stagione, gli arrosti o la faraona ripiena richiedono tempo per essere realizzati, tempo che modernamente è difficile investire nella cucina di casa. Andare in macelleria permette di godersi queste chicche anche in una pausa pranzo risicata, ed è un servizio di cui approfittare.
Colgo l’occasione per invitare le persone a non prendere l’abitudine di stipare i congelatori di carne: è meglio recarsi più spesso in negozio e acquistarne un po’ meno, sia per ridurre i consumi e gli sprechi sia per meglio apprezzare la freschezza dei prodotti. Noi vi aspettiamo sempre a braccia aperte.
Intervista a cura di Chiara Tomasella