Decasa Degusteria

E’ un format nuovo, non una semplice assonanza, “degusteria” è un’esperienza che si può fare e ripetere, poi quindi suscita ricordi ed emoziona ancora, legata alla degustazione di profumi e sapori del territorio, quelli “della casa” che ognuno possiede. Semplice a dirsi… ma rivoluzionario a farsi per creare un posto così!

Come può essere una casa aperta se non conviviale? Allegra e che possa creare condivisione, una sicurezza trasmessa da cibi genuini, dove la “qualità viene prima della qualità” per riprendere le parole della regina del focolare, Valentina Marchesini.

Giovane ispirata che ha realizzato un ambiente puro, fatto di accurati dettagli in ogni ambiente, stanze diverse che come una casa infondono calore, grazie a molte superfici fatte di pietra, dal bancone al caminetto moderno, fino al legno dei tavoli e al cuoio delle poltroncine. La materia prima torna a riappropriarsi dell’attenzione del commensale,non più trasformata da una ricetta che la stravolge, ma cercando di emergere per valorizzare la qualità di sé stessa, ad esempio nella tartare di Fassona piemontese o in una di Ricciola Nera marinata. La bontà semplice è la più difficile, perché richiede impegno, costante aggiornamento e accuratezza nel reperimento dei singoli ingredienti, per questo ricercano la “filiera limpida” ovvero rispettosa della terra e delle caratteristiche dei prodotti, senza compromessi. Ad esempio troverete dei taglieri conviviali con una selezione di salumi e formaggi. Tra le crudità di mare potrete trovare tonno, branzino, salmone selvaggio, seppia, scampi d’Irlanda, gamberi di Mazzara e il cobia, che ricorda nell'aspetto un pesce spada.

In sala troverete la sommelier Ilenia Pasetto e Danielle Marenda che vi parleranno dei piatti e cercheranno il miglior abbinamento tra le “librerie del vino” di Valentina. Grazie all’esperienza nella cantina di famiglia, Corte Capitelli, lei seleziona tra le principali zone l’eccellenza, perché i vini sono i veri testimoni della terra e del territorio. Le etichette sono quindi riposte in questi scaffali appositamente disegnati per esporre e conservare le etichette, pronte al consumo o per l’asporto.