Suggestiva osteria in una torre antica, rinnovata da Matteo Cibin come roccaforte del buongusto. La passione è palpabile parlando con lui, per la ricerca di materie prime e la rivisitazione di ricette tradizionali. Pochi tavoli nella sala, riscaldata dal caminetto nella stagione fredda, a cui si aggiunge il giardinetto d’estate.
Originale ed espresso il menù di Matteo, chef della cucina che inserisce anche un pizzico di ironia q.b. alle ricette, “ho fatto la battuta” è proprio la sua tartare di razza piemontese, con anacardi e senape. I gusti devono far viaggiare, almeno con la mente, come “da Rialto a Caltanisetta” è il suo cannolo salato, con baccalà mantecato e verdure candite. Il risotto diventa “risi tacai col scotch” per giocare con l’assonanza del whisky utilizzato come gel per conferire sentori d’affumicato al sugo alla “busera”, con tartare di scampi. Lo “zucconeee” è la pasta di stagione, pappardelle con crema di zucca, vellutata di gorgonzola piccante di Cameri e chips di verdure. Sia piatti di carne che di mare, dalla guancia di vitello stufata con porcini, lo “schiaffone nel bosco” al “pess” e chips, fritto di calamari, baccalà e gamberi, con patate e mayo. Qui D.O.C.G. non è solo il vino ma anche il nome del baccalà alla vicentina “vecchia scuola” secondo la ricetta di famiglia.
La carta vini è attenta a cercare nuove proposte del territorio, come i vini ancestrali e piccoli produttori che lavorano artigianalmente. Per un consiglio chiedete a Simone sia per le bottiglie che i dolci la scelta è notevole, come “una volta” la Diplomatica oppure la torta della nonna al gianduia.
Riccardo consiglia
- La “Rosita” in saor, ovvero la gallina marinata, anche fagioli, fregola e fasolari
- Gnocchi di patate in “tecia” sono col ragù di coniglio e la salsa peverada
- Il pollo ruspante è chiamato “una giornata uggiosa” per tirarsi su con le patate
- Torta della nonna al gianduia o biscotti al burro con crema diplomatica
PROMO NON VALIDE
Festività, San Valentino
COPERTI
Interni: 35 / Esterni: 35